Piantare alberi per rigenerare boschi

Un intervento attivo per piantare nuovi alberi e rimboscare un territorio da riqualificare.

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La foresta Ecoricerche

Per festeggiare il nostro 35° compleanno, abbiamo scelto di regalarci una piccola foresta, per fare la nostra parte nella compensazione delle emissioni di CO2 e per contribuire al rimboschimento di un luogo a noi caro.

Per festeggiare il nostro 35° compleanno, abbiamo scelto di regalarci una piccola foresta, per fare la nostra parte nella compensazione delle emissioni di CO2 e per contribuire al rimboschimento di un luogo a noi caro.

Per festeggiare il nostro 35° compleanno, abbiamo scelto di regalarci una piccola foresta, per fare la nostra parte nella compensazione delle emissioni di CO2 e per contribuire al rimboschimento di un luogo a noi caro.

La foresta Ecoricerche

Per festeggiare il nostro 35° compleanno, abbiamo scelto di regalarci una piccola foresta, per fare la nostra parte nella compensazione delle emissioni di CO2 e per contribuire al rimboschimento di un luogo a noi caro.

La foresta Ecoricerche

Per festeggiare il nostro 35° compleanno, abbiamo scelto di regalarci una piccola foresta, per fare la nostra parte nella compensazione delle emissioni di CO2 e per contribuire al rimboschimento di un luogo a noi caro.

Foto + Cit_Bosco

In collaborazione con WOWnature e Etifor, abbiamo contribuito a piantare 200 alberi a Enego, nei territori danneggiati dalla tempesta Vaia.

Il team di Ecoricerche ha piantato un totale di 25 piante, tra faggi, larici e abeti rossi, con un’età di 2-3 anni, l’ideale per adattarsi meglio al nuovo ambiente senza subire il trauma della messa a dimora in un nuovo contesto. L’alternanza di 3 specie diverse ha anche lo scopo di aumentare la resilienza a livello ecologico paesaggistico, e creare quindi un bosco misto. Il monitoraggio delle piante verrà svolto dai proprietari forestali e dalla Ditta Boschiva di Enego: per i primi 3 anni dove sarà seguito processo di crescita eliminando le erbacce in eccesso e controllando l’umidità del terreno.

Il team di Ecoricerche ha piantato un totale di 25 piante, tra faggi, larici e abeti rossi, con un’età di 2-3 anni, l’ideale per adattarsi meglio al nuovo ambiente senza subire il trauma della messa a dimora in un nuovo contesto. L’alternanza di 3 specie diverse ha anche lo scopo di aumentare la resilienza a livello ecologico paesaggistico, e creare quindi un bosco misto. Il monitoraggio delle piante verrà svolto dai proprietari forestali e dalla Ditta Boschiva di Enego: per i primi 3 anni dove sarà seguito processo di crescita eliminando le erbacce in eccesso e controllando l’umidità del terreno.

Il team di Ecoricerche ha piantato un totale di 25 piante, tra faggi, larici e abeti rossi, con un’età di 2-3 anni, l’ideale per adattarsi meglio al nuovo ambiente senza subire il trauma della messa a dimora in un nuovo contesto. L’alternanza di 3 specie diverse ha anche lo scopo di aumentare la resilienza a livello ecologico paesaggistico, e creare quindi un bosco misto. Il monitoraggio delle piante verrà svolto dai proprietari forestali e dalla Ditta Boschiva di Enego: per i primi 3 anni dove sarà seguito processo di crescita eliminando le erbacce in eccesso e controllando l’umidità del terreno.

Secondo testo_bosco

Il team di Ecoricerche ha piantato un totale di 25 piante, tra faggi, larici e abeti rossi, con un’età di 2-3 anni, l’ideale per adattarsi meglio al nuovo ambiente senza subire il trauma della messa a dimora in un nuovo contesto. L’alternanza di 3 specie diverse ha anche lo scopo di aumentare la resilienza a livello ecologico paesaggistico, e creare quindi un bosco misto. Il monitoraggio delle piante verrà svolto dai proprietari forestali e dalla Ditta Boschiva di Enego: per i primi 3 anni dove sarà seguito processo di crescita eliminando le erbacce in eccesso e controllando l’umidità del terreno.

Il team di Ecoricerche ha piantato un totale di 25 piante, tra faggi, larici e abeti rossi, con un’età di 2-3 anni, l’ideale per adattarsi meglio al nuovo ambiente senza subire il trauma della messa a dimora in un nuovo contesto. L’alternanza di 3 specie diverse ha anche lo scopo di aumentare la resilienza a livello ecologico paesaggistico, e creare quindi un bosco misto. Il monitoraggio delle piante verrà svolto dai proprietari forestali e dalla Ditta Boschiva di Enego: per i primi 3 anni dove sarà seguito processo di crescita eliminando le erbacce in eccesso e controllando l’umidità del terreno.

Fotocentrale_bosco

Nonostante si possa considerare l'idea di lasciare che la natura si riprenda autonomamente dopo la tempesta Vaia, l'intervento umano è necessario per ripristinare l'area. La storia ha dimostrato che le precedenti piantagioni di abete rosso hanno impoverito la biodiversità del terreno, rendendo essenziale l'azione umana per reintrodurre una varietà di specie vegetali e ristabilire un equilibrio ecologico in un'area già modificata da interventi umani e da eventi climatici estremi.

Nonostante si possa considerare l'idea di lasciare che la natura si riprenda autonomamente dopo la tempesta Vaia, l'intervento umano è necessario per ripristinare l'area. La storia ha dimostrato che le precedenti piantagioni di abete rosso hanno impoverito la biodiversità del terreno, rendendo essenziale l'azione umana per reintrodurre una varietà di specie vegetali e ristabilire un equilibrio ecologico in un'area già modificata da interventi umani e da eventi climatici estremi.

Nonostante si possa considerare l'idea di lasciare che la natura si riprenda autonomamente dopo la tempesta Vaia, l'intervento umano è necessario per ripristinare l'area. La storia ha dimostrato che le precedenti piantagioni di abete rosso hanno impoverito la biodiversità del terreno, rendendo essenziale l'azione umana per reintrodurre una varietà di specie vegetali e ristabilire un equilibrio ecologico in un'area già modificata da interventi umani e da eventi climatici estremi.

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Nonostante si possa considerare l'idea di lasciare che la natura si riprenda autonomamente dopo la tempesta Vaia, l'intervento umano è necessario per ripristinare l'area. La storia ha dimostrato che le precedenti piantagioni di abete rosso hanno impoverito la biodiversità del terreno, rendendo essenziale l'azione umana per reintrodurre una varietà di specie vegetali e ristabilire un equilibrio ecologico in un'area già modificata da interventi umani e da eventi climatici estremi.

Nonostante si possa considerare l'idea di lasciare che la natura si riprenda autonomamente dopo la tempesta Vaia, l'intervento umano è necessario per ripristinare l'area. La storia ha dimostrato che le precedenti piantagioni di abete rosso hanno impoverito la biodiversità del terreno, rendendo essenziale l'azione umana per reintrodurre una varietà di specie vegetali e ristabilire un equilibrio ecologico in un'area già modificata da interventi umani e da eventi climatici estremi.

FotoCentrale2_bosco

Entusiasti dell’opera svolta, abbiamo poi deciso di realizzare un secondo bosco, sempre in collaborazione con i nostri partner WOWnature ed Etifor. Questa volta abbiamo scelto un’area vicino a casa, il Parco Fiume Brenta, un gioiello naturale della rete Natura 2000.

Entusiasti dell’opera svolta, abbiamo poi deciso di realizzare un secondo bosco, sempre in collaborazione con i nostri partner WOWnature ed Etifor. Questa volta abbiamo scelto un’area vicino a casa, il Parco Fiume Brenta, un gioiello naturale della rete Natura 2000.

Entusiasti dell’opera svolta, abbiamo poi deciso di realizzare un secondo bosco, sempre in collaborazione con i nostri partner WOWnature ed Etifor. Questa volta abbiamo scelto un’area vicino a casa, il Parco Fiume Brenta, un gioiello naturale della rete Natura 2000.

Entusiasti dell’opera svolta, abbiamo poi deciso di realizzare un secondo bosco, sempre in collaborazione con i nostri partner WOWnature ed Etifor. Questa volta abbiamo scelto un’area vicino a casa, il Parco Fiume Brenta, un gioiello naturale della rete Natura 2000.

Entusiasti dell’opera svolta, abbiamo poi deciso di realizzare un secondo bosco, sempre in collaborazione con i nostri partner WOWnature ed Etifor. Questa volta abbiamo scelto un’area vicino a casa, il Parco Fiume Brenta, un gioiello naturale della rete Natura 2000.

Lì abbiamo piantato 200 alberi, per aiutare quella zona che si sta trasformando in una nuova area verde, perfetta per il tempo libero ma soprattutto fondamentale per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua del territorio.

Lì abbiamo piantato 200 alberi, per aiutare quella zona che si sta trasformando in una nuova area verde, perfetta per il tempo libero ma soprattutto fondamentale per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua del territorio.

Lì abbiamo piantato 200 alberi, per aiutare quella zona che si sta trasformando in una nuova area verde, perfetta per il tempo libero ma soprattutto fondamentale per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua del territorio.

Lì abbiamo piantato 200 alberi, per aiutare quella zona che si sta trasformando in una nuova area verde, perfetta per il tempo libero ma soprattutto fondamentale per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua del territorio.

Lì abbiamo piantato 200 alberi, per aiutare quella zona che si sta trasformando in una nuova area verde, perfetta per il tempo libero ma soprattutto fondamentale per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua del territorio.

Perché piantare alberi

Perché piantare alberi

Contribuisce alla mitigazione del cambiamento climatico, al miglioramento della qualità dell'aria e alla conservazione della biodiversità.

Crea e mantiene habitat sostenibili per la fauna selvatica locale dando la possibilità di monitorare e preservare la diversità di specie vegetali e animali.

Coinvolge attivamente la comunità locale educando e sensibilizzando sull'importanza della riforestazione e della cura dell'ambiente.

Perché piantare alberi

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