È disponibile sul sito dell’INAIL il nuovo factsheet dal titolo "Punture da imenotteri: conosciamo la portata del fenomeno?", pubblicato il 02 settembre 2025 a cura della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (Ctss).
Il documento analizza in modo dettagliato il fenomeno delle punture da api, vespe e altri imenotteri, con particolare attenzione agli effetti sulla salute e alla loro rilevanza in ambito lavorativo.
Factsheet: Punture da imenotteri: conosciamo la portata del fenomeno?
Obiettivo
Obiettivo della pubblicazione è sensibilizzare datori di lavoro, lavoratori e operatori della prevenzione sui rischi connessi all’esposizione al veleno degli imenotteri, che può provocare reazioni locali o sistemiche anche gravi, fino allo shock anafilattico.
Il documento inquadra il problema anche dal punto di vista assicurativo e normativo, chiarendo che pur non essendo gli insetti classificati come agenti biologici ai sensi del d.lgs. 81/2008, la loro presenza in ambito lavorativo deve essere valutata come possibile rischio per la salute dei lavoratori.
Contenuti
Il factsheet riporta dati tratti dal registro europeo dell’anafilassi NORA e dalle banche dati INAIL, evidenziando come le punture da imenotteri siano responsabili della quasi totalità dei casi di anafilassi di origine occupazionale registrati, con una media di due decessi l’anno nel periodo 2006-2022. Le attività lavorative più esposte risultano quelle all’aperto, come agricoltura, manutenzione del verde, edilizia, conduzione di mezzi e recapito postale.
Il documento sottolinea inoltre la diffusione crescente di specie “aliene” come la Vespa orientalis e la Vespa velutina, che aggravano il rischio per l’apicoltura e aumentano la probabilità di incontri con esiti sanitari gravi. In conclusione, vengono forniti suggerimenti pratici per la valutazione e la gestione del rischio, compresi l’uso di DPI idonei, l’addestramento al pronto intervento post-puntura e la sorveglianza sanitaria mirata. Alcuni di questi interventi, se adottati, sono riconosciuti da Inail ai fini della riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione (OT23).