La progettazione di un impianto tecnologico ha la finalità di determinare, in via preliminare, le caratteristiche che quest’ultimo deve avere in fase di realizzazione e messa in esercizio. Il D.M. n.37 del 22.01.2008 relativo a impianti elettrici, elettronici, di climatizzazione, idrici, di distribuzione di gas, di sollevamento e di protezione antincendio, definisce i termini della dichiarazione di conformità da parte della ditta installatrice, e determina, ove necessario, la necessità di un progetto firmato da tecnico abilitato, come ad esempio per gli impianti di protezione antincendio, tra i quali impianti di spegnimento sprinkler (UNI EN 12845) ed idranti (UNI 10779), impianti idraulici a diluvio e lama d’acqua (NFPA13 e UNI CEN/TS 14816), impianti di rivelazione fumo e calore (UNI 9795) e impianti di evacuazione fumo e calore (UNI 9494).
Per impianti di aspirazione in ambiente di lavoro, il D.M. 37/2008 non richiede progetto da parte di tecnico abilitato, d’altro canto, soprattutto in sistemi complessi risulta utile prevedere un progetto in fase preliminare per garantire all’installatore di realizzare un impianto efficace e conforme alla buona tecnica, soprattutto nel caso di inquinanti particolarmente pericolosi per la salute o per la sicurezza (rischio esplosione). La variabile progettuale più critica da stimare risulta essere la velocità di cattura, che può essere determinata mediante formule analitiche (es. Equazioni di Dalla Valle), modelli fluidodinamici e verifiche sperimentali.
In virtù dell’aggiornamento normativo, dell’avanzamento delle richieste tecniche e dell’evoluzione dello stato dell’arte, impianti datati possono essere obsoleti e non corrispondere agli standard in vigore. Per verificare lo stato di fatto è possibile effettuare delle verifiche idrauliche specifiche, a maggior ragione in fase asseverazione del rinnovo autorizzazione antincendio.
